di Gus Van Sant, con Vince Vaughn, Julianne Moore, Anne Heche
(Stati Uniti, 1998)
Una copia, un "d'après" fotogramma per fotogramma del capolavoro di Hitchcock della quale non si sentiva il bisogno, e nemmeno si comprende la ragione. A meno che l'introduzione del colore, di una masturbazione non più soltanto suggerita e la sottolineatura di qualcosa che tutti avevano compreso (la componente omosessuale del personaggio allora magnificamente ambiguo di Anthony Perkins) possano essere considerate innovatrici... Uno splendido esempio al negativo: di come una sceneggiatura perfetta si trasformi in un compitino insipido, quando è privata del miracolo costante di uno sguardo registico leggendario.